17 settembre - novembre, 2022
符号的智能 (The Intelligence of the Signs) / Donato Piccolo
Galerie Mazzoli / Eberswalder Str. 30, Berlino
Donato Piccolo (Roma, 1976) è uno degli artisti più significativi della sua generazione, sia nel panorama italiano che in quello internazionale.
E' in un contesto davvero speciale, dove arte, scienza e filosofia sono considerate inseparabili e collegate tra loro, che l'artista svela al pubblico i propri lavori. Nebbia, nuvole,
vapore, mulinelli costituiscono alcuni delle tracce visive dell'artista, la cui personalità ricorda l'antica figura di Empedocle, poeta, ingegnere, filosofo e taumaturgo allo stesso tempo;
un eroe, che secondo la leggenda finì per scomparire
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COMUNICATO STAMPA
La Galerie Mazzoli è lieta di presentare 符号的智能, la terza mostra personale nel suo spazio berlinese di Donato Piccolo.
La mostra presenta opere realizzate negli ultimi due anni dall'artista italiano.
Nei disegni e nelle sculture di Piccolo, gli oggetti di uso quotidiano sono riprodotti e ricontestualizzati per acquisire un significato diverso.
Gli ideogrammi, ad esempio, che compaiono frequentemente nel suo lavoro recente, sono intesi più come parti delle composizioni visive che come segni scritti.
Il titolo cinese 符号的智能 (L'intelligenza deli segni), rivela infatti il tema principale della mostra: l'idea che il segno manuale, nel mondo di Piccolo, una volta inserito in un
particolare contesto, possa raggiungere una forma di autonomia, se non di intelligenza, indipendente dalla volontà dell'autore del segno.
Una forma, cioè, di intelligenza artificiale, che dà luogo a nuovi significati, a nuove possibilità interpretative.
Nei disegni, di impressionante precisione grafica, provocatori e ironici, l'artista raffigura elementi reali - sia naturali che artificiali - e virtuali, ed elementi virtuali tratti dalla cultura pop
(ad esempio, piattaforme social o videogiochi).
Insieme a iscrizioni in diverse lingue, i disegni di Piccolo, che costituiscono la maggior parte di questa mostra, formano
scene enigmatico-oniriche che sembrano provocare nello spettatore la necessità di raccogliere i vari elementi che portano alla soluzione di un enigma misterioso.
Si tratta di anagrammi visivi, capaci di stimolare molteplici punti di riflessione e di innescare, causa-effetto, meccanismi alternativi di comprensione del mondo.
Ispirandosi a varie teorie, in particolare alla teoria del caos e al cosiddetto "effetto farfalla", Donato Piccolo sembra voler ricreare un senso di totalità da circostanze
apparentemente estranee, un "grande fenomeno" un "grande fenomeno" che nasce
da una serie di eventi, tracce e idee che, pur apparendo separati, potrebbero in realtà essere collegati tra loro. Modificando alterando il "segno" iniziale, giocando con esso, influenzando la sua natura
e collegandolo ad altri segni, Piccolo crea una serie di segni morfo-amorfici. una serie di configurazioni morfo-amorfe che richiedono una vita propria. In Battle Pass, per esempio, il motore di un'automobile
è collegato a un fiore gigante, che a sua volta è collegato a candelotti di dinamite, che sono collegati a uno scalpo umano. È è una specie di pianta cibernetica, un errore biologico, che in qualche modo vive e
respira nel suo stesso universo, come testimoniano le farfalle che volano sopra di essa.
Intorno ci sono anche scritte spezzate e tratti di colore che riempiono lo spazio e diventano parte della bizzarra pianta, come se fossero i suoi pensieri, o
forse la testimonianza dell'intervento umano. In parallelo ad alcuni degli intrugli cibernetici presenti nei disegni, alcuni esapodi scultorei come beware of these biscotti, fratello! - una vera scatola di
biscotti dotata di quattro gambe robotiche - si aggirano per le sale della galleria grazie a un sistema di intelligenza artificiale che ne influenza il loro essere. Questi robot scansionano e
studiano lo spazio che li circonda attraverso un sistema neurale elettronico. Assumono non solo una propria identità ma anche una propria realtà autonoma, come veri e propri animali che indagano su tutti gli elementi esterni a
loro e imparano a non essere esterni.
Questa è la ricerca dell'immortalità da parte di Piccolo: non accetta che un oggetto possa essere eliminato, ma vuole invece farlo risorgere e infondergli il dono della vita. Combinando il disegno, la scultura e
la ricerca sulle nuove tecnologie - tra cui la robotica, l'informatica e l'intelligenza artificiale - e mescolando influenze da Tinguely a Cronenberg, da Leonardo a Gino De Dominicis, da Heidegger a Marvin Moghul, Donato Piccolo rivela la
propria natura di artista e alchimista. Un inquieto creativo contemporaneo che combina un'eccellente esecuzione tecnica con la conoscenza scientifica e filosofica, Piccolo avvolge la realizzazione finale nella
satira e nella sensualità, nell'ordine e nel caos, nell'elementare e nel complicato. Non bisogna sbagliarsi: nel lavoro di Piccolo c'è sempre un elemento ludico.
La sua pratica, tuttavia, ci costringe inevitabilmente a a rivalutare ciò che ci circonda e a mettere in discussione le nostre certezze.