Donato Piccolo (Roma, 1976) è uno degli artisti più significativi della sua generazione, sia nel panorama italiano che in quello internazionale. E' in un contesto davvero speciale, dove arte, scienza e filosofia sono considerate inseparabili e collegate tra loro, che l'artista svela al pubblico i propri lavori. Nebbia, nuvole, vapore, mulinelli costituiscono alcuni delle tracce visive dell'artista, la cui personalità ricorda l'antica figura di Empedocle, poeta, ingegnere, filosofo e taumaturgo allo stesso tempo; un eroe, che secondo la leggenda finì per scomparire tra le cupe nuvole dell'Etna, spinto fin lassù, dalla ricerca della verità definitiva. Infatti un certo numero di sculture e installazioni di Piccolo sembrano invitarci a penetrare con l'uso della vista, il cuore di una nebbia spessa, in vista di un'esperienza affascinante e allo stesso tempo silenziosa: un tipo di arte che non cerca, secondo l'artista, di replicare un fenomeno potenzialmente letale, bensì di trasformare un processo fisico in uno stato mentale. La nuvola è una figura costante, a partire dalla quale tutto appare, accade e scompare di nuovo. E' la culla di tutte le cose. E' anche il velo che avvolge fenomeni fisici e nasconde ai nostri occhi la loro origine in quanto loro fondamento ultimo.

Vive e lavora a Roma.