13 Settembre - Novembre 2018
Stone of Madness - Christian Fogarolli
Galerie Mazzoli // Eberswalder Str. 30, Berlino
Christian Fogarolli ha conseguito nel 2010 il Master Dentro l’immagine: studio, diagnosi e restauro dei dipinti antichi,
moderni e contemporanei presso l’Università di Verona e si è laureato l’anno successivo in Conservazione e Gestione dei Beni Culturali presso l’Università di Trento.
La sua ricerca è caratterizzata dalla relazione fra arte e teorie e discipline
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COMUNICATO STAMPA
Giovedì 13 settembre 2018 ore 19, Galerie Mazzoli inaugura Stone of Madness, mostra personale di Christian Fogarolli (Trento, 1983), prima personale dell’artista in Germania.
Una vena di follia sembra attraversare la politica, l’ambiente e le visioni sulla soggettività umana nel mondo contemporaneo. È intrigante immaginare che la sua radice possa essere raggiunta e
forse estirpata. STONE OF MADNESS di Fogarolli esplora questo desiderio attraverso un processo di rimozione (storica). La sua prima esposizione a Berlino, tramite una serie di lavori che utilizzano
un arcaico paradigma tecnico e psicologico, rimanendo però all’interno di una cornice stilistica innovativa, mette in scena una strana logica esplicativa – forse gettando una nuova luce sulla nostra irrazionalità.
I lavori fotografici e le sculture esposte in STONE OF MADNESS prendono ispirazione da una strana credenza, comune in nord Europa durante il tardo medioevo e il Rinascimento, che alcune patologie mentali
fossero causate da una piccola pietra che si formava all’interno del cervello: "squilibrio dell’anima", cioè follia e devianza sociale, erano causate dalla presenza di questo corpo estraneo. Numerose tecniche
chirurgiche di discutibile efficacia per l’“estrazione” erano messe in campo per risolvere il problema, come documentato nelle incisioni e nei documenti dell’epoca. Ma anche in tempi antecedenti erano
comuni pratiche di apertura del cranio per permettere l’uscita degli “spiriti maligni”, come menzionato da Ippocrate e poi scoperto dagli archeologi.
Le opere esposte in STONE OF MADNESS ruotano attorno alla visualizzazione di una malattia interiore, ai metodi di rimozione e analisi corporea. Esse includono oggetti trovati, come strumenti
medici e fotografie d’archivio, così come pietre dalle proprietà peculiari, ad esempio la Fluorite, che prende il nome dal latino fluere (sciogliere). Questa pietra, se esposta ai raggi ultravioletti, presenta
il fenomeno della fluorescenza, che infatti prende il nome da essa, svelando un aspetto della sua natura altrimenti invisibile. Alcune credenze le attribuiscono un potere curativo, in particolare si dice che
protegga dalla perdita di memoria, dal disorientamento e dalla mancanza di concentrazione. Mettendo insieme i sintomi con un tipo di cura, Fogarolli, mette in scena un paradosso – che le credenze su
visibilità e ragioni tecniche possono essere, loro stesse, parte del problema.
La mostra di Fogarolli invita il visitatore a guardare più profondamente nel corpo sociale della follia, e a cercare nuovi strumenti per comprenderne le cause. Inoltre, a meditare sui fondamenti materiali
dell'intossicazione collettiva, incluso il substrato minerale dell'immaginario digitale (la nostra cosiddetta intelligenza collettiva). STONE OF MADNESS esplora il pharmakon della follia contemporanea. È un
metodo, e una fantasia.
Nadim Samman