27 Aprile - 1 Settembre 2019
Post-digitalism on the make | Pe Lang
Galerie Mazzoli / Eberswalder Str. 30, Berlino
Pe Lang è nato nel 1974 a Sursee (CH), vive e lavora in Svizzera..
Ha esposto il suo lavoro a livello internazionale presso musei, gallerie e festival tra i quali: Museum Haus Konstruktiv, Zurigo;
MUDA Museum of Digital Art, Zurigo; ZKM, Karlsruhe; Kunstmuseum, Stoccarda; EMMA Espoo Museum of Modern Art, Finlandia;
Martin Gropius Bau, Berlino; Futurium, Berlino; Hek, Basilea; Bian Biennial, Montreal; Centro de Arte Santa Museum Mónica, Barcellona;
Galerie Mazzoli, Berlino; Galerie Denise René, Parigi; Galerie Anhava, Helsinki; Galerie Standing Pine, Nagoya.
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COMUNICATO STAMPA
Galerie Mazzoli è lieta di presentare "post-digitalism in the make", l’ultima mostra personale dell’artista svizzero Pe Lang.
Pe Lang crea dei sistemi cinetici che, tramite il loro meccanismo d’azione, incuriosiscono lo spettatore il quale, superata la pura contemplazione, si pone domande sul loro funzionamento.
A livello formale queste istallazioni possono essere messe in relazione con la tradizione dell’arte della geometria astratta in cui l’artista mira all’estrema semplicità e chiarezza a livello strutturale.
La loro formula visuale è spesso simile a quella di uno schermo, grazie al fatto di essere incorniciati e appesi al muro. Tuttavia le differenze sono notevoli. Con Pe Lang non stiamo guardando a
una superficie che nasconde il macchinario tecnico della generazione dell’immagine, al contrario guardiamo all’effettiva struttura da cui la funzionalità della macchina deriva direttamente. Gli elementi
strutturali non sono poi resi decorativi da Pe Lang. Il principio regolatore di ognuno dei suoi lavori è in realtà un estremo minimalismo che riduce le strutture al loro scheletro funzionale.
Le opere sono progettate per sorprendere, persino incantare ma, allo stesso tempo, non sono messe in campo nè magia né illusioni tecniche, ma piuttosto l’evidenza degli intrinseci meccanismi
d’azione. Questo riguarda non solo la creazione di un evento visivo, ma anche la generazione di rumori e suoni che appartiene all’esperienza estetica di queste costruzioni. In una lunga serie di
esperimenti, l’artista testa le caratteristiche fisiche dei materiali e gli effetti di massa, gravità, frizione, magnetismo, o delle onde di interferenza. Il lavoro di Pe Lang chiama inevitabilmente alla mente il
lavoro di un orologiaio, la cui professione consiste nel creare un sistema di ingranaggi perfettamente allineato, che includa anche il controllo delle forze di frizione e la loro correzione tramite il sistema
del bilanciere e della ruota di scappamento.
Tuttavia i lavori di Pe Lang non servono come segnatempo né come generatori di segni. I “clockwork” non hanno altro scopo che l’interazione visuale e acustica con l’osservatore. A seguito di uno sguardo
più approfondito, si capisce che l’artista ha impersonato una sorta di sé stesso nella coreografia dei movimenti meccanici. Lo “spirito della macchina” è responsabile delle piccole irregolarità, delle evidenti
anormalità, che interrompono intenzionalmente il processo meccanico progettato dall’artista-ingegnere e che contribuisce all’impressione di un’intenzionalità organica o anche di un’intelligenza di questi dispositivi.
Per esempio, nelle opere in cui alcuni filtri polarizzati ruotando si sovrappongono parzialmente, Pe Lang varia sia l’elasticità della cinghia di trasmissione che il diametro delle assi, così che il pattern creato dalla
gradazione dei filtri cambi costantemente, non si ripeta mai e, effettivamente, sembri respirare. Nelle sue opere è palpabile una chiara contrapposizione al digitale, all’incorporeo e all’effimero. Esse sono basate
su una solida comprensione delle leggi e dei principi fisici, ma, allo stesso tempo, anche sulla conoscenza e pratica del mondo della cibernetica che include gli algoritmi e la programmazione.
La ricerca sull’intelligenza artificiale non riguarda la creazione di una sorta di coscienza artificiale. L’intelligenza può lavorare senza riconoscere sè stessa. I sistemi di intelligenza artificiale come quelli che
nel prossimo futuro guideranno le nostre automobili, sono complessi strumenti interattivi sui quali noi automaticamente concentriamo le nostre prospettive di umanizzazione. In questo senso, la grazia
e misteriosa bellezza delle opere cinetiche di Pe Lang sono allo stesso modo basate sulla nostra collaborazione come osservatori.
Marc Wellmann, 2019