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    I shall willingly pause

    Felix Kiessling
    3 Aprile - 9 Giugno 2019
    I shall willingly pause  -  Felix Kiessling
    Galerie Mazzoli // Kapuzinergasse, 24 - Düsseldorf



    Felix Kiessling è nato il 1° gennaio 1980 ad Amburgo, vive e lavora a Berlino.
    Si è laureato con un master (Meisterschüler) sotto la direzione di Olafur Eliasson presso l'Institut für Raumexperimente a Berlino e University of the Arts (UDK), Berlino. Il lavoro di Kiessling è stato esposto anche in numerosi contesti nazionali come gallerie e istituzioni internazionali, come ad esempio Haus der Kulturen der Welt (Berlino), Alexander Levy Gallery (Berlino), Museum of Modern Art Tokyo, Reykjavik Art Museum e Schinkel Pavillon (Berlino). Kiessling ha partecipato ad Art Basel Cities: Buenos Aires (2018), Moscow Biennale for Young Arts (2016) e la Biennale di Marrakech (2012).

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    COMUNICATO STAMPA
    "I shall willingly pause" è la prima mostra personale dell'artista di Amburgo Felix Kiessling presentata dalla Galleria Mazzoli presso lo spazio Glashaus a Düsseldorf.
    Un enorme orologio (Zeitzeichnung, 2019) ticchetta in una stanza buia, la sua lancetta trascina una roccia, che lascia una traccia nera del suo passaggio. Ad ogni giro, il segno è leggermente diverso: alcuni fattori esterni ed incontrollabili influiscono infatti sulla sua azione, che risulta così imprecisa. Questo strumento di misurazione del tempo risponde a fenomeni ambientali contingenti che non possiamo controllare, come i piccoli movimenti sismici e la temperatura. Perfino la roccia stessa si comporta in modo diverso ogni volta.
    Per migliaia di anni l'uomo ha tentato di comprendere la geometria dell'universo; la ricerca di Kiessling ha in parte origine da questo atavico esercizio umano di afferrare le dimensioni cosmiche. Egli, tuttavia, non cerca di rappresentare il tempo, come farebbe un artista, né insegue una misurazione esatta di esso, come farebbe uno scienziato.
    Kiessling è deciso a catturare il tempo.
    Di fronte a questo orologio siamo invitati a metterci in pausa, osservare e meditare: questo dispositivo non mira all'esattezza, piuttosto accoglie l’inesattezza, invitandoci ad accettare che le cose sono, in definitiva, fuori dal nostro controllo.
    Tema cruciale nella storia del pensiero umano, la misurazione del tempo e dello spazio si è rivelata una sfida che ha dato origine a invenzioni straordinarie. Felix Kiessling sta percorrendo questa direzione, senza seguire però paradigmi prestabiliti, ma piuttosto capovolgendoli. La sua ricerca mira a mettere in discussione non solo il tempo e lo spazio, ma anche il modo in cui li attraversiamo e il problema della misurabilità stessa.
    La sensazione di assenza di qualcosa che dia un senso di proporzione all'interno dell'esperienza empirica dell’universo è ciò che da origine esperimenti di misurazione di Kiessling. Le sue opere sono infatti oggetti e immagini che riflettono questa assenza e concretamente cercano di incarnare il tempo e lo spazio. Nella serie Erddurchstechung (Berlin-Buenos Aires) una foto mostra due luoghi opposti del globo uniti da un vettore che sembra perforarli da un lato all'altro. Per ottenere questo effetto, l’artista ha raggiunto due punti remoti della Terra e ha inserito due pali nel terreno. Tuttavia, anche se la traiettoria del vettore è disegnata con precisione matematica, lo sforzo creativo non ha lo scopo di misurare, quanto cancellare limiti e distanze. Due luoghi opposti del pianeta sono ora virtualmente uniti da un gesto che non è solo simbolico: i pali infatti sono destinati a rimanere lì per sempre.
    L'artista si colloca all'interno dell'attuale discorso critico che indaga il tempo e lo spazio come fenomeni fisici e geologici. Tuttavia, la sua ricerca suggerisce un'ulteriore ragionamento, distaccandosi da ogni sorta di prospettiva ecologica o politica. Il suo lavoro si allontana infatti dagli approcci di carattere politico-sociale e antropocentrici, in quanto trascende i confini della nostra percezione.
    Kiessling compie un ulteriore passo avanti nella ricerca artistica contemporanea intorno alle dimensioni fisiche e ai fenomeni naturali, spingendola al di fuori dell'attuale dibattito basato su scala umana. Il nuovo sistema di riferimento che l’artista ha creato è una logica nuova, che supera e sovrasta l'umanità - in senso cronologico, fisico e semantico- andando oltre i confini dell'esistenza e dell'esperienza umana.
    Lucia Longhi

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    + Felix Kiessling, I shall willingly pause,Galleria Mazzoli, Project Space, Düsseldorf 2019