8 ottobre - 30 novembre, 2024
Light from my Pencil - MC Lilly Catalino
Galerie Mazzoli // Eberswalder Str. 30, Berlino
COMUNICATO STAMPA
Light from my Pencil (En. „Luce dalla mia matita“) è la prima mostra di MC Lilly Catalino nella sede Berlinese di Galleria Mazzoli. L‘artista ha lavorato per oltre 40 anni, scegliendo raramente di esporre le sue opere al pubblico. Negli ultimi 10 anni ha lavorato su un gruppo specifico di quadri e disegni che rappresentano il risultato della ricerca di una vita.
La mostra esplora il paesaggio artistico, inteso sia come studio inteeriore delle emozioni, che come studio esterioe degli alberi. I quadri più recenti di MC Lilly Catalino mostrano cellule, quadrati, vlocchi di colori vibranti che rappresentano meditazioni sulla trasformazione di energia e luce. L‘artista, da molti conosciuta semplicemente come MC, è una colorista pura. Mischia i suoi colori da pigmenti e minerali in polvere. Ogni colore è diverso dall‘altro. A uno sguardo attento, ogni colore si rivela in quanto quadro a sé stante, una cellula indipentente oltre che una parte di un tutto.
Le sue griglie sono prima disegnate a matita con linee che abbriacciano l'imperfezione umana. Infatti, dappertutto e sotto tutto, la matita di MC è sempre presente. Spesso si riferisce al suo lavoro come “Luce dalla mia matita”. Questo potrebbe essere un concetto difficile da afferrare, dato che la matita sembra disegnare solo il grigio; eppure, possiamo vedere come le linee di questa artista cerchino, inseguano e trovino la luce.
Le misure rispettano l'asimmetria Bauhaus. All'interno dei blocchi sistematici c'è una narrazione non lineare, una colorazione emotiva e un'espressione astratta. In questi dipinti ci sono cenni ai ritratti di Chuck Close, alle griglie di Agnes Martin, ai quadrati di Ellsworth Kelly e alle trapunte di Annie Albers. Ci sono anche tracce dei suoi primi anni a New York, della grafica computerizzata, dei video pixelati, di giganteschi billboard, e del fascino per il cubo di Rubik.
La sua esplorazione della tela come spazio è iniziata nel 1981 con un dipinto astratto intitolato The Way that Trees Grow (En. „Il modo in cui crescono gli alberi“). In una recente intervista, l'artista ha dichiarato: “Ho lavorato in questo modo fin dall'inizio, avendo avuto la fortuna di studiare con Hannes Beckman a 16 anni ad Hannover, NH, dove lui insegnava gli stessi corsi che aveva frequentato in Germania, al Bauhaus.”
All'epoca l'artista viveva a New York (1981-1993) accanto ad artisti, musicisti, fotografi e registi. Dipingeva, faceva disegni al computer e le parole diventavano un altro linguaggio per fare arte. Le parole sono sempre state importanti per l'identità di MC, che vive tra l'America e l'Italia dall'età di 6 anni e spesso passa da una lingua all'altra utilizzando parole italiane e inglesi nella stessa frase.
Inizilmente non voleva esporre le sue opere. “Non ero una pittrice preparata. Non ho frequentato una scuola d'arte. Molte persone hanno agito come fari per me, dandomi il coraggio di continuare”. Emilio Mazzoli [fondatore della Galleria Mazzoli] è stato uno di questi fari; un vero e proprio riferimento che l'ha incoraggiata ad andare verso la luce. I due si conoscono dal 2003 e anni di conversazioni sull'arte sono diventati un catalizzatore per questa mostra.
Poco dopo, MC ha trascorso lunghi periodi nel Kent, UK, mentre sua figlia frequentava lo stesso collegio che aveva frequentato da adolescente. Questo le ha permesso di concentrarsi sul suo lavoro come non aveva potuto fare per anni. È tornata a mescolare i pigmenti come aveva fatto a New Yorknegli anni Ottanta. Questa volta poteva permettersi tutti i colori che voleva: il giallo cadmio, gli arancioni e i rossi. I blu cerulei, i verdi verdeggianti. Man mano che il suo palato si espandeva, in purezza e intensità, i colori cominciavano a cantare. Gli alberi continuavano a crescere.
Il modo in cui gli alberi crescono, tuttavia, è lento. Per MC, i dipinti sono alberi - Tall Trees (En. Alti
Alberi) - che hanno richiesto il loro tempo per crescere e anni per essere dipinti. „C'è un senso di
solitudine anche quando si è un albero, ma c'è anche un ecosistema nascosto sotto terra, le radici
comunicano e irradiano informazioni.”
Se si escludono i riferimenti stilistici e storici, un occhio curioso osserva dipinti che sono profondamente radicati nella sensibilità dell'artista per la natura, la vita degli alberi, la luce che cambia, il mutare delle stagioni e il suono del colore che sibila tra le foglie.
“Light from my pencil” è una finestra che permette di osservare l'evoluzione del lavoro dell'artista nel
corso degli anni: le parole, i riferimenti linguistici e i dipinti stessi, che passano da schizzi intimi a tele
audaci, da istantanee sfocate e pennellate viscerali a composizioni geometriche attentamente studiate.
Testo di Lara T Gilmore