Stefano Graziani (Bologna, 1971) si è Laureato in Architettura all'IUAV di Venezia. Collabora con le più celebri riviste del settore, tra cui Domus, A+U (Giappone), Numero Press (Francia), Log (Usa), Monopol Magazine (Germania), Abitare/Rizzoli (Maddalena Effect, editore Studio Boeri) e con diversi studi di architettura tra i quali Baukuh, Christ&Gantenbein, Office KGDVS, PioveneFabi, Studio Mumbai, 51N4E; è inoltre co-fondatore delle riviste San Rocco e Genda e parallelamente persegue con successo la carriera artistica di fotografo.
Le fotografie di Stefano Graziani non possono essere semplicemente racchiuse in uno o più generi perché sono visioni selezionate da cui emergono racconti che ci accompagnano ogni volta verso profonde riflessioni sulla condizione umana, sul mito, sulla natura, sulla notte, sulla magia, sui linguaggi perduti, sulla memoria. Un aspetto rilevante del lavoro di Graziani è la tecnica fotografica che egli predilige, basata sull'utilizzo del metodo analogico, aspetto che sottolinea ancor di più l'importanza della riflessione e meditazione nella ricerca dell'artista. Questi elementi si evincono anche dal lavoro Taxonomies (2006), un'antologia di dieci anni di ricerca sulla descrizione e classificazione degli elementi di paesaggio, dove la realtà è elaborata secondo una tassonomia personale dall'artista, privando ciascun referente da ogni riferimento spaziale e temporale. Tali aspetti si riscontrano nella serie Under the Volcano and Other Stories (2011).
Graziani estrae l’immagine dal suo contesto informativo e ne sottrae un'utilità originaria, trasformando il documento fotografico in un potente strumento di stimolo dell’immaginazione e, grazie a questo, di rigenerazione poetica. Nel più recente lavoro Nature Morte (2016) Graziani si confronta con il genere della tradizione pittorica per eccellenza, esibendoci una realtà vista dall'alto, che non cela misteri e allo stesso tempo ci lascia interrogativi su cui meditare. Fra le sue pubblicazioni si ricordano: Nature Morte, Fictions and Excerpts (Galleria Mazzoli, 2016), Neon Palladio, Architecture without Content, form epfl, 2016, Fruits and Fireworks (a+mbookstore, 2016), Salto grande estasi (Skinnerbooox, 2016), Caraibi (con Matteo Campagnoli, Humboldt Books, 2015), It seemed as Though the Mist Itself Had Screamed (Galleria Mazzoli, 2014), Conversazioni notturne (Quodlibet, 2014), Some of these Paces Have Been Observed in Greater Depth, Neo, Udine 2013, Memory Talks (a+m bookstore, 2012), Under the Volcano and other stories (Galleria Mazzoli, 2009), L’isola (Galleria Mazzoli, 2009), Taxonomies, (a+mbookstore, 2006).
Ha curato Gestus. Scritti sull’arte e la fotografia di Jeff Wall, (Quodlibet, 2013). Le sue opere sono state esposte in Italia e all’estero e sono entrate a far parte di collezioni private e pubbliche tra cui il Maxxi di Roma, CCA di Montreal, Iccd di Roma, Fondazione Fotografia di Modena. Nel 2017 ha curato Trough your Eyes, introduzione ai lavori di Go Hasegawa e Kersten Geers David Van Severen, mostra a cura di Giovanna Borasi, CCA, Montreal.

Vive e lavora a Trieste.