Bruna Ginammi

La Galerie Mazzoli è lieta di presentare la prima mostra personale nel suo spazio berlinese di Bruna Ginammi, artista con una storia di ricerca fotografica consolidata da molti anni.
La mostra presenta alcune delle sue serie fotografiche più significative.
Decomposizione della materia è una serie sulla trasformazione. Sull'idea stessa di trasformazione, affascinante e terribile allo stesso tempo, e sulla sua applicazione al mondo organico. Ciò che vediamo è comprensibile (nel senso di scientificamente accettabile, anche se non perfettamente replicabile) quanto incontrollabile. Qui accade qualcosa di inaspettato: la natura morta cambia segno e si trasforma nel suo opposto, attraente e spaventoso allo stesso tempo.
Nel 2019 Bruna Ginammi ha fotografato con cura le abitazioni costruite dai raccoglitori di frutta africani a Rosarno di Reggio Calabria, realizzando la serie Home. I lavoratori erano alloggiati in un campo messo a disposizione dai loro datori di lavoro, senza alcuna forma di assistenza. Ginammi ne dà una testimonianza visiva molto concreta, documentando la precarietà ma anche la particolarità delle strutture che la necessità di riparo degli immigrati ha spinto a costruire.
Nell'ultima serie della mostra, Bruna Ginammi utilizza il proprio corpo come soggetto fotografico, indagando il tema dell'identità e riflettendo così sul tema del cambiamento. Questi "Autoritratti" non sono incentrati direttamente sulla propria fisicità, ma piuttosto sul proprio "io", eppure sono collegati al mondo esterno, quindi in un legame universale e non più solo individuale, in grado di innescare riflessioni più ampie, dove il corpo ritratto non e' più l'unico protagomnista.
Ginammi studia i generi della fotografia e non solo. Still life, ritratto e paesaggio sono alcuni degli aspetti che l'artista indaga maggiormente; il tutto, quasi sempre, con un processo di morte e rinascita. Il senso del suo fotografare si trova, infine, in una frase del filosofo americano Emerson: "bisogna avere la capacità di dare dignità a ciò che è umile elevandolo e di vedere l'arte ovunque".